Quando scriviamo un documento di testo, quando creiamo un foglio elettronico, convertiamo un'immagine, un file audio, guardiamo un film, ascoltiamo musica e un'infinità di altre operazioni stiamo creando, aprendo o modificando un file.
Un file di per se non è di alcuna utilità, non possiamo leggerne il contenuto, per poter fare qualunque operazione su quel determinato file è necessario che lo stesso venga salvato con uno specifico formato, il formato, che spesso è rappresentato dall'estensione al termine del file, esempio immaginevacanza.jpg, non è altro che un set di istruzioni, tali istruzioni sono necessarie al programma che utilizzeremo per leggerlo o modificarlo, per poterne correttamente decodificare il contenuto.
Ecco perchè, a titolo di esempio, non potremo utilizzare Clementine per aprire o modificare un file in formato jpg, Clementine non ha nel set di istruzioni quello per poter decodificare tale tipo di formato.
Formati aperti e formati proprietari
Il formato aperto ha come caratteristica
principale il fatto di essere un formato perfettamente trasparente, il suo set di istruzioni è reso pubblico e chiunque ne può utilizzare le istruzioni.
Solitamente i formati aperti sono creati spesso da istituzioni internazionali il cui scopo è di raggiungere l'interoperabilità, cioè la possibilità che tale formato possa essere utilizzato in forma efficace da qualunque programma.
Per quanto sopra esposto possiamo concludere che possono esistere un numero n di software adatti alla decodifica e alla successiva manipolazione di un qualunque file salvato in formato aperto.
Il formato proprietario, per logica conseguenza, è l'antitesi del formato aperto, il set delle istruzioni necessarie ad elaborarlo non è pubblico, non è trasparente, non può essere usato in nessun software che non sia quello dell'azienda che ha prodotto il formato, quindi nessuna interoperabilità.
In pratica?
Dobbiamo prevedere almeno due scenari principali, nel primo di questi scenari utilizziamo tale formato solamente sul nostro computer, con il software che lo ha generato, lo usiamo, lo manipoliamo, lo modifichiamo ma sempre con il medesimo computer ed il medesimo software.
In questo caso non si presenta alcun problema, la differenza tra i formati è ininfluente, non penalizza le nostre attività ne ci accorgiamo di nulla.
Nel secondo scenario pensiamo invece di condividere tali files con amici, colleghi di lavoro, inviarli via mail etc, in questo caso si evidenziano eventuali problematiche di interoperabilità, dobbiamo sperare, o assicurarci, che le persone con cui condividiamo tali files dispongano del medesimo software da noi utilizzato in fase di creazione affinchè ne possano usufruire in maniera corretta.
Nel secondo caso sono evidenti i problemi di limitazione delle proprie libertà, io che ricevo il tuo file non posso aprirlo perchè non ho il medesimo software e, se voglio, devo obbligatoriamente acquistarlo o, nella peggiore delle ipotesi, scaricarne una copia piratata infrangendo le leggi sul Copyright.
Tutto qui?
No, i possibili problemi dei formati proprietari non
finiscono qui, come abbiamo visto il formato proprietario decodifca il file con un set di istruzioni "segreto", poniamo l'ipotesi che domani l'azienda che ha elaborato il formato e il relativo software per la sua decodifica decida di terminare la distribuzione di tale software, la persona che riceve il vostro file non può aprirlo, non può acquistare il software, voi non potete copiarlo e distribuirlo, avete accettato di non farlo quando ne avete acquistata la licenza, il circolo si chiude e l'interoperabilità è perduta, per sempre.
Spesso, le aziende (vedete bene come sono stato attento ancora a non fare nomi...) cambiano il modo di funzionamento del loro formato, cambiano il set di istruzioni, magari, a loro dire, per migliorarne le prestazioni o la sicurezza, ma purtroppo il vostro software non è più in grado di decodificarlo, per avere il nuovo set di istruzioni si deve aggiornare il software, a pagamento.
e se non posso pagarlo? anche in questo caso interoperabilità defunta!
Spesso, alcune aziende, con pratiche eticamente piuttosto discutibili, non creano formati proprietari in maniera integrale ma utilizzano formati aperti, li modificano in alcune istruzioni creando un'ulteriore famiglia, chiama formati semi-proprietari che però, all'atto pratico hanno le stesse problematiche e limitazioni dei formati proprietari.
Come possiamo facilmente evincere i formati proprietari nascono con uno scopo puramente di business, di interessi economici, non tengono in alcuna considerazione le libertà dell'utente e pertanto sono da ritenersi assolutamente incompatibili con il Software Libero e comunque devono essere ritenuti inaccettabili ai fini del rispetto della libertà personale, ricordiamo che la libera condivisione del sapere è alla base della nostra scelta di voler utilizzare un sistema operativo libero.
I problemi dei formati proprietari non finiscono qui, molti aspetti riguardano anche la sicurezza e la tutela della privacy delle nostre attività, ma di questo parleremo in un prossimo articolo.
A presto
Nessun commento:
Posta un commento