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martedì 31 marzo 2015

Prepariamo il disco con Gparted - prima parte

Abbiamo acquistato un nuovo pc fisso, abbiamo sostituito l'hard disk del nostro computer, abbiamo acquistato un SSD per velocizzare il nostro computer, ecco alcune situazioni per le quali vorremmo poter gestire la nostra installazione di elementary OS preparando al meglio il nuovo disco.

Chi ha già installato elementary OS avrà notato che l'installer grafico propone già durante le fasi di installazione una configurazione standard che copre le seguenti situazioni:
  • l'hard disk non contiene alcun sistema operativo, in tal caso elementary OS andrà ad occupare totalmente il disco, verrà creata automaticamente la partizione di swap (spiegheremo più avanti cos'è e a cosa serve)
  • l'hard disk contiene un altro sistema operativo, l'installer ci chiederà se cancellarlo o se installarsi a fianco ad esso (dual boot)
Pertanto, a prima vista abbiamo già tutti gli strumenti necessari a fare tutto in automatico senza doverci arrovellare ma, se si volesse avere una maggior personalizzazione?

Facciamo alcuni esempi in cui si potrebbe chiedere un maggior controllo:

  • il nuovo hard disk che ho acquistato è molto grande e vorrei evitare di usarlo tutto, mi piacerebbe usarlo anche per il salvataggio dati
  • il mio nuovo disco è un ssd
Ecco che, in questi due casi di esempio, abbiamo bisogno di uscire dalla modalità standard  e procedere alla personalizzazione del partizionamento del disco prima di procedere con l'installazione.

Per fare questo ci affideremo a Gparted, un potente tool in grado di gestire perfettamente il partizionamento del nostro disco fisso.

Pertanto colleghiamo il nuovo disco al nostro computer, il collegamento può avvenire direttamente internamente tramite il connettore Sata o, se disponete di un adattatore Sata/Usb, anche esternamente, ovviamente, nel caso di collegamento interno, questo dovrà essere fatto a computer spento.

Una volta avviata elementary OS, e avendo già collegato il nuovo disco, dovremo verificare che questo sia stato correttamente installato e che venga riconosciuto, per far ciò utilizzeremo il terminale ove digiteremo

sudo fdisk-l

otterremo una schermata simile a questa


Come possiamo vedere abbiamo il disco principale, denominato sda, per il quale il terminale ci da le caratteristiche principali e ci fa vedere le attuali partizioni, due partizioni Linux, una partizione di swap e una partizione dati formattata in FAT32 per lo storage.

Il secondo disco mostra un'unica partizione da 60GB in FAT32, questo è il disco che prepareremo, a titolo di esempio, per una nuova installazione di elementary OS con storage separato.

Apriamo ora Gparted dal menu applicazioni/strumenti di sistema, una volta digitata la password ci apparirà la seguente schermata


Questo è il disco principale, clicchiamo in alto a dx e selezioniamo dal menu a tendina il nuovo disco, ci apparirà le relativa schermata



Questo è il nuovo disco, per poter procedere alla creazione delle partizioni sarà per prima cosa necessario "smontare" il dispositivo, per far questo clicchiamo con il tasto dx del mouse sulla descrizione e scegliamo l'opzione "smonta"

A questo punto eliminiamo l'attuale partizione FAT32, clicchiamo con il dx del mouse sulla partizione e scegliamo "elimina"
Clicchiamo sulla freccia verde per confermare l'esecuzione dell'operazione, dopo alcuni istanti la situazione sarà la seguente


Come vediamo ora abbiamo il disco senza alcuna partizione e tutto lo spazio risulta non allocato, clicchiamo con il destro e scegliamo "nuova", andremo a creare una partizione di circa 20GB in formato Ext4 che ospiterà elementary OS come di seguito


Come vedete possiamo assegnare un nome (etichetta alla partizione), nell'esempio è stata chiamata "elementary", clicchiamo su aggiungi e procediamo alla creazione della partizione di swap, possiamo evitare di confermare di effettuare la modifica ora, prepariamo tutto, eseguiremo le operazioni al termine


Così facendo avremo preparato la partizione di swap, come notate molto spazio del disco ora risulterà ancora libero, potremo pertanto dedicare lo spazio rimasto allo storage, per far questo potremo scegliere diversi tipi di formattazione ma, per comodità, sceglieremo il formato NTFS che ci consentirà il salvataggio anche di files molto grandi, creiamo pertanto un partizione Dati con tutto lo spazio rimasto libero come di seguito


In questo caso di esempio è stata etichettata con "Dati"

Abbiamo terminato, ora non dobbiamo far altro che verificare accuratamente di aver eseguito tutto bene e, una volta sicuri, scegliere la freccia verde per applicare le modifiche, operazione che potrà richiedere un pò di tempo, al termine la situazione del disco sarà la seguente


Come vedete ora il disco contiene

  • una partizione da circa 20 GB in ext4, denominata sdb1 sulla quale installeremo elementary OS
  • una partizione da circa 2 GB riservata allo swap
  • una partizione in NFTS per lo spazio restante adatta allo storage
Ora, in fase di installazione, quando ci verrà richiesto cosa fare sceglieremo tra le opzioni la voce "altro" e andremo ad installare la nostra elementary OS sulla partizione sdb1, l'installer provvederà automaticamente ad intallare il GRUB e non si preoccuperà della partizione di SWAP trovandola già presente.

Dalla nuova installazione vedremo che il file manager ci mostrerà la partizione "dati" come unità virtualmente separata sulla quale potremo salvare tutti i dati non necessari al sistema operativo evitando pertanto di appesantirlo.

Nel prossimo articolo analizzeremo la preparazione di un disco SSD, delle ottimizzazioni relative e della necessità o meno di utilizzare partizioni di swap.

A presto


Registriamo il nostro desktop

Potrebbe apparire una funzione poco utile, perlomeno non una di quelle che usiamo tutti i giorni, ma spesso può essere utile poter registrare delle determinate sessioni di ciò che avviene sul desktop della nostra elementary OS.

Può accadere se ad esempio vogliamo realizzare un tutorial specifico, per noi o per i nostri amici, o da poter condividere in rete, un how-to su come realizzare determinate operazioni sia a livello software relativo al nostro computer o a modifiche su apparati, smartphone etc.

Spesso, creare un set di istruzioni scritto in formato testo e con immagini può risultare più complesso e meno assimilabile di un buon video che ci mostri determinate istruzioni passo passo.

GNU Linux dispone di molti strumenti adatti allo scopo, alcuni anche con complessi settaggi e capacità di personalizzare profondamente il nostro lavoro, ma noi prediligiamo la semplicità e, tra gli strumenti più semplici che mi sento di consigliarvi, reputo Record My Desktop uno dei migliori.


In pratica questo utilissimo software ci permette di registrare un filmato di ciò che accade sul nostro desktop, includendo o meno il cursore, durante la registrazione un'icona sulla barra superiore wingpanel ci permetterà, cliccandovi, di interrompere o sospendere la registrazione.

Abbiamo la possibilità di abilitare o meno la cattura dell'audio, per esempio per aggiungere commenti o note utili per l'esecuzione del lavoro che stiamo eseguendo.

Ovviamente parliamo di un software libero, rilasciato con licenza GPL e che è già presente nei repository della nostra elementary OS.

Quindi apriamo il nostro gestore pacchetti Synaptic e digitiamo nella finestra di ricerca gtk-recordmydesktop, questo ci consentirà di installare oltre al software vero e proprio anche una semplice e comoda interfaccia grafica che ci eviterà di doverlo utilizzare tramite il terminale.

Una volta installato lo troverete sul menu applicazioni/audio video

Di seguito un brevissimo filmato del software in azione



I video realizzati, in formato ogv, sono visualizzabili con il player di default, con Vlc ed altri.

Buon divertimento!

A presto

lunedì 30 marzo 2015

ChaletOS, ma serviva?

Seguo con molto interesse le distribuzioni che si affacciano sulla scena, non sono fra gli assertori che tante distribuzioni significhi dispersione della conoscenza, credo che poter disporre di una gran varietà di scelte consenta a chiunque di trovare quella che è più aderente alle sue necessità.

Dopo gli innumerevoli annunci in rete relativi a questa nuova proposta, ChaletOS, mi sono deciso a scaricarla e provarla in live su chiavetta usb.



ChaletOS, derivata da Xubuntu 14.04 e basata quindi sul gestore grafico Xfce, si propone come distribuzione adatta a chi proviene dal mondo Windows e pertanto studiata per rendere meno traumatico il passaggio al Software Libero grazie ad un'estetica che ricalca efficacemente quella di Windows 7.

Sono potenzialmente d'accordo su questa scelta, spesso, l'utente ex Windows si trova in una situazione di difficoltà nell'affrontare un tema a lui completamente sconosciuto, un menu spesso totalmente differente e questo può creare un senso di disagio, non tutti sono "smanettoni" e molti potrebbero trovare tale disagio talmente grande da farli desistere, e questo certo non è un bene.

ChaletOS nasce dall'idea di Dejan Petrovic, uno sviluppatore serbo con alcuni interessanti progetti all'attivo come Little Radio Player, ma onestamente in rete, a parte il sito ufficiale, non è che si trovi poi molto!

Il progetto nasce attorno a Xubuntu, e questa è una scelta azzeccata, Xfce, il desktop managr di Xubuntu, è famoso per la sua semplicità, una grafica forse non entusiasmante ma ha dalla sua un'estrema leggerezza in termini di consumo di risorse, il che gli permette di essere utilizzabile anche su computer non particolarmente recenti ne prestanti.

Infatti, i requisiti minimi richiesti da ChaletOS sono veramente alla portata di tutti come possiamo vedere di seguito

  • CPU: 1GHz+
  • RAM: 256MiB+ for Desktop / LiveCD - 512MiB recommended
  • Hard drive space: 8GB
  • Graphics card and monitor capable of 1024×768 resolution 
Mi sono pertanto preparato psicologiamente in maniera positiva per effettuare questa prova, ho effettuato il download e qui già il primo dubbio, un'immagine iso da 1,4GB? Xubuntu 14.04 ufficiale ha una iso da circa 900MB, quindi una notevole differenza ma mi sono detto "ok, probabilmente ci sarà dentro molto più software della versione originale!"

Scaricata la iso l'ho installata in modalità persistente su una chiavetta da 8GB grazie a Usb Disk Creator e l'ho avviata.

Il desktop si presenta veramente piacevole, barra del menu in basso, ma liberamente spostabile e personalizzabile, un menu stile Windows chiaro, leggibile e suddiviso per sezioni, ho cominciato a navigare nel menu applicazioni per vedere quali sono i software di default ed in effetti ce ne sono!

Firefox, Thunderbird, Vlc, Bleachbit, Brasero, Gimp, Cheese etc etc, la dotazione è veramente ampia e in grado di rendere il pc immediatamente utilizzabile senza eccessivo lavoro extra.

Purtroppo, la nota dolente arriva al momento di andare a visualizzare la sezione ufficio, dove ho purtroppo notato l'installazione di default di Kingsoft Office,  si tratta di una suite di ufficio di provenienza cinese, multipiattaforma ma assolutamente "closed", non si tratta di Software Libero, non si tratta di Open Source ma solo della versione gratuita di una suite di ufficio proprietaria.

Per carità, non sono un'estremista del Software Libero, qualora lo fossi utilizzerei distribuzioni "pure" e non certo elementary OS ma in questo caso la proposta è inaccettabile, come possiamo pretendere di avvicinare un utente Windows al Software Libero dandogli un software di ufficio, e quindi non certo marginale,  che al primo avvio chiede di leggere e accettare integralmente un EULA le cui limitazioni e costrizioni sono al pari di un software proprietario?

Kingsoft Office, oltretutto, non è in grado di leggere e salvare in formati aperti ma solo proprietari!

Mi spiace, non ci siamo, è pur vero che si può disinstallarlo e installare una suite di ufficio libera, quale LibreOffice, ma questa è un'opzione che già riguarda un utente avanzato e non un utente alle prime armi con GNU Linux!

Credo purtroppo, ma è un mio modesto parere e sarei felice che il successo di ChaletOS mi smentisse, si tratti di un'ennesima distribuzione derivata inutile, che va ad allungare la lista di quelle versioni derivate che con poche modifiche grafiche e di software installati, ma senza un reale progetto serio alle spalle, tentano di imporsi sulla scena.


A presto



domenica 29 marzo 2015

Formati aperti e formati proprietari - prima parte

In questo articolo inizieremo ad affrontare in maniera estremamente semplice cosa sono i formati, quali sono le differenze tra formati aperti e formati proprietari e quali i vantaggi nell'utilizzo dei primi.

Quando scriviamo un documento di testo, quando creiamo un foglio elettronico, convertiamo un'immagine, un file audio, guardiamo un film, ascoltiamo musica e un'infinità di altre operazioni stiamo creando, aprendo o modificando un file.

Un file di per se non è di alcuna utilità, non possiamo leggerne il contenuto, per poter fare qualunque operazione su quel determinato file è necessario che lo stesso venga salvato con uno specifico formato, il formato, che spesso è rappresentato dall'estensione al termine del file, esempio immaginevacanza.jpg, non è altro che un set di istruzioni, tali istruzioni sono necessarie al programma che utilizzeremo per leggerlo o modificarlo, per poterne correttamente decodificare il contenuto.

Ecco perchè, a titolo di esempio, non potremo utilizzare Clementine per aprire o modificare un file in formato jpg, Clementine non ha nel set di istruzioni quello per poter decodificare tale tipo di formato.

Formati aperti e formati proprietari

Il formato aperto ha come caratteristica
principale il fatto di essere un formato perfettamente trasparente, il suo set di istruzioni è reso pubblico e chiunque ne può utilizzare le istruzioni.

Solitamente i formati aperti sono creati spesso da istituzioni internazionali il cui scopo è di raggiungere l'interoperabilità, cioè la possibilità che tale formato possa essere utilizzato in forma efficace da qualunque programma.

Per quanto sopra esposto possiamo concludere che possono esistere un numero n di software adatti alla decodifica e alla successiva manipolazione di un qualunque file salvato in formato aperto.

Il formato proprietario, per logica conseguenza, è l'antitesi del formato aperto, il set delle istruzioni necessarie ad elaborarlo non è pubblico, non è trasparente, non può essere usato in nessun software che non sia quello dell'azienda che ha prodotto il formato, quindi nessuna interoperabilità.

In pratica?

Dobbiamo prevedere almeno due scenari principali, nel primo di questi scenari utilizziamo tale formato solamente sul nostro computer, con il software che lo ha generato, lo usiamo, lo manipoliamo, lo modifichiamo ma sempre con il medesimo computer ed il medesimo software.
In questo caso non si presenta alcun problema, la differenza tra i formati è ininfluente, non penalizza le nostre attività ne ci accorgiamo di nulla.

Nel secondo scenario pensiamo invece di condividere tali files con amici, colleghi di lavoro, inviarli via mail etc, in questo caso si evidenziano eventuali problematiche di interoperabilità, dobbiamo sperare, o assicurarci, che le persone con cui condividiamo tali files dispongano del medesimo software da noi utilizzato in fase di creazione affinchè ne possano usufruire in maniera corretta.

Nel secondo caso sono evidenti i problemi di limitazione delle proprie libertà, io che ricevo il tuo file non posso aprirlo perchè non ho il medesimo software e, se voglio, devo obbligatoriamente acquistarlo o, nella peggiore delle ipotesi, scaricarne una copia piratata infrangendo le leggi sul Copyright.

Tutto qui? 

No, i possibili problemi dei formati proprietari non 
finiscono qui, come abbiamo visto il formato proprietario decodifca il file con un set di istruzioni "segreto", poniamo l'ipotesi che domani l'azienda che ha elaborato il formato e il relativo software per la sua decodifica decida di terminare la distribuzione di tale software, la persona che riceve il vostro file non può aprirlo, non può acquistare il software, voi non potete copiarlo e distribuirlo, avete accettato di non farlo quando ne avete acquistata la licenza, il circolo si chiude e l'interoperabilità è perduta, per sempre.

Spesso, le aziende (vedete bene come sono stato attento ancora a non fare nomi...) cambiano il modo di funzionamento del loro formato, cambiano il set di istruzioni, magari, a loro dire, per migliorarne le prestazioni o la sicurezza, ma purtroppo il vostro software non è più in grado di decodificarlo, per avere il nuovo set di istruzioni si deve aggiornare il software, a pagamento.
e se non posso pagarlo? anche in questo caso interoperabilità defunta!

Spesso, alcune aziende, con pratiche eticamente piuttosto discutibili, non creano formati proprietari in maniera integrale ma utilizzano formati aperti, li modificano in alcune istruzioni creando un'ulteriore famiglia, chiama formati semi-proprietari che però, all'atto pratico hanno le stesse problematiche e limitazioni dei formati proprietari.

Come possiamo facilmente evincere i formati proprietari nascono con uno scopo puramente di business, di interessi economici, non tengono in alcuna considerazione le libertà dell'utente e pertanto sono da ritenersi assolutamente incompatibili con il Software Libero e comunque devono essere ritenuti inaccettabili ai fini del rispetto della libertà personale, ricordiamo che la libera condivisione del sapere è alla base della nostra scelta di voler utilizzare un sistema operativo libero.

I problemi dei formati proprietari non finiscono qui, molti aspetti riguardano anche la sicurezza e la tutela della privacy delle nostre attività, ma di questo parleremo in un prossimo articolo.

A presto




elementary OS - piccola guida post installazione - terza parte

Bentornati,
nei precedenti articoli abbiamo visto come configurare la nostra elementary OS e aggiornarla, oggi andremo a dare un rapido sguardo, senza approfondire troppo funzioni e caratteristiche per le quali dedicheremo di volta in volta articoli dedicati, alcuni software che ritengo utili, necessari per apprezzare la nostra elementary OS nelle comuni operazioni di tutti i giorni.

Non si tratta di una lista esaustiva, e ovviamente non può coprire le reali necessità di ciascuno di voi, è un sunto delle applicazioni più comuni e più utilzzate sulla maggior parte delle distribuzioni derivate da Ubuntu.

I software e i tools più particolari e meno conosciuti che necessitano di un maggior approfondimento verranno inseriti nella categoria software e utility.

Audio e video

Premesso che elementary OS ci fornisce già gli strumenti necessari per fare quasi tutto potremmo voler installare qualche software magari più famoso, più performante, o magari che conosciamo bene perchè già utilizzato in passato.

Vlc - probabilmente la maggior parte di voi lo conoscerà già e lo avrà già utilizzato e sappiamo che oggi può ritenersi un programma fondamentale per la fruizione di filmati, è un player molto versatile, altamente personalizzabile, ricco di funzioni ed in grado di leggere pressochè qualunque formato. È multipiattaforma e la cosa lo ha reso uno dei player più utilizzati a prescindere dal sistema operativo.

Vlc è presente nei repository quindi, come sempre, installazione facile attraverso il gestore pacchetti Synaptic, una volta installato lo troverete nel menu applicazioni/audio video.

Certamente Vlc non sarà in grado, appena installato, di leggere i dvd originali, per questioni di licenze alcuni codecs non possono essere installati di default sulla vostra elementary OS, per farlo dovremo eseguire due comandi da terminale, pertanto apritelo e digitate

sudo apt-get install libdvdread4

successivamente

sudo /usr/share/doc/libdvdread4/install-css.sh

Fatto questo dovremmo poter essere in grado di vedere correttamente i nostri dvd.


Minitube - utile client in grado di cercare e riprodurre facilmente i filmati disponibili in rete.

Dalla schermata principale tramite la barra  possiamo avviare la ricerca con una parola chiave, Minitube ci mostrerà i risultati e potremo selezionare il video che preferiamo o lasciare che Minitube ce li mostri in un flusso continuo, anche a tutto schermo.
Possiamo scaricare il pacchetto .deb per la nostra versione di elementary OS da questo indirizzo e procedere all'installazione tramite gdebi.


Brasero - cd e dvd sono oggi forse meno utilizzati di un tempo, la maggior parte di noi preferisce l'utilizzo delle memorie Usb, che sono in grado di salvare i nostri dati velocemente, possono essere riscritte innumerevoli volte, sono veloci, permettono di avviare un sistema operativo etc.

È comunque buona norma dotarsi di un software di masterizzazione, ci può essere utile per il backup di un dvd, creare un cd audio con brani di nostro gradimento, masterizzare un'immagine iso della nostra elementary OS da avviare magari su un vecchio computer che non permette l'avvio da usb.

Brasero lo trovate nei repository, quindi nessuna difficoltà di installazione, gestisce masterizzazioni di file, audio, mp3, formati iso su qualunque genere di supporto, facile da utilizzare e molto affidabile.


Grafica


Gimp - la suite di fotoritocco open probabilmente più utilizzata, degno competitor del più famoso ma proprietario Photoshop.

Dotata di tutti gli strumenti per ottenere risultati professionali è diventata ancora più familiare e semplice da utilizzare con le ultime versioni con finestra a modalità singola.

Decisamente un software che, pur occupando un certo spazio a causa della moltitudine delle sue funzioni, non deve secondo me mancare anche per l'uso di tutti i giorni, che si tratti di un semplice fotoritocco o di un lavoro professionale.

Installazione anche in questo caso semplicissima tramite il gestore pacchetti Synaptic.


gThumb - ottimo software per la visualizzazione di immagini, semplice da utilizzare e dotato di alcuni strumenti extra che lo rendono insostituibile per le comuni operazioni.

Ridimensionare, convertire il formato, rotazione dell'immagine e alcuni semplici strumenti di ritocco e personalizzazione lo rendono uno strumento utile e divertente

Anche gThumb è presente nei repository, quindi installazione tramite il gestore pacchetti Synaptic.

Internet


Mozilla Thunderbird - non credo siano necessarie particolari spiegazioni, uno dei gestori di posta elettronica open più utilizzati al mondo, sicuro, affidabile, prestante.

Personalmente lo utilizzo da anni senza mai aver riscontrato un problema, gli aggiornamenti sono costanti ed è evidente la mole di lavoro e di continuo sviluppo dietro questo progetto, al pari di Firefox, il browser di casa Mozilla, Thunderbird non deve mancare nella vostra installazione.

Anche qui installazione rapida attraverso il gestore pacchetti Synaptic.



Transmission - anche qui ci troviamo di fronte a un must, uno dei client Bit torrent open  più utilizzati nella maggior parte delle distribuzioni GNU Linux, potente, affidabile e semplicissimo da utilizzare.

Interfaccia semplice ed essenziale, estrema leggerezza sono le caratteristiche principali.

Installazione semplicissima attraverso il gestore di pacchetti Synaptic.


Strumenti di sistema e accessori

Gparted - altro software che non deve mai mancare, è un potentissimo tool per la gestione delle partizioni del nostro disco rigido, lavora con poteri di amministratore e viene pertanto richiesta la password al suo avvio.

Gparted, una volta avviato, "fotografa" la situazione del vostro disco ed eventuali altri dischi o unità di memorizzazione collegate al momento e vi permette di gestire le partizioni in maniera totale, potete quindi cancellarle, ridimensionarle, crearne di nuove, etichettarle etc etc

È uno strumento tanto potente quanto pericoloso, quando si vanno a fare operazioni sul partizionamento del disco di sistema bisogna essere assolutamente consapevoli di cosa si va a fare, non è permesso sbagliare pertanto, nel dubbio, chiedete sul blog prima di procedere.

Installazione da repository tramite Synaptic.



 Monitor di sistema - un utile tool che ci permette di monitorare le risorse utilizzate, i processi in eecuzione con possibilità di terminare e "uccidere", in gergo killare processi eventualmente divenuti instabili.

Ci mostra i dischi in uso e il loro utilizzo, prestazioni del sistema, consumo di Cpu, RAM e cronologia della nostra connessione di rete, tutto in forma chiara e facilmente leggibile.

Installazione da gestore pacchetti Synaptic, dovrete inserire nella barra di ricerca gnome-system-monitor.






A presto














sabato 28 marzo 2015

EOL (End Of Life)

Le distribuzioni GNU Linux derivate da Ubuntu, ed elementary OS fa parte di queste, seguono la stessa roadmap di Ubuntu, possono differire nelle date di uscita, ovviamente Ubuntu è la prima ad uscire con la versione finale, le derivate seguono in tempi variabili in base alla loro personalizzazione e alla serietà degli sviluppatori nel risolvere gli inevitabili bugs che compaiono ad ogni cambio di versione.

Ecco ad esempio spiegato il ritardo con cui solitamente gli sviluppatori di elementary OS rilasciano la realease ufficiale rispetto a quella di Ubuntu, la volontà assoluta di risolvere anche il bug più insignificante prima di dire "ecco a voi, è pronta!", approccio che personalmente condivido pienamente, e tale serietà è dimostrata dal fatto che utilizzo la beta di Freya già dalla sua prima uscita e, fino ad oggi, non mai riscontrato problemi tranne alcuni bugs minori peraltro risolti man mano con i continui aggiornamenti.

Durante tutto il periodo di vita della distribuzione, che per le versioni LTS (Long Time Support) di Ubuntu è di 5 anni, si ricevono costantemente aggiornamenti di sicurezza, dei software, dei driver, del kernel etc etc, questo fino alla data di fine supporto, a partire da tale data non verranno più inviati aggiornamenti di nessun tipo, rendendo di fatto la distribuzione obsoleta.




E se voglio continuare ad usarla?

Questa è una domanda che mi è stata fatta più volte, cercando di riassumere e semplificare al massimo diciamo che è solitamente sconsigliabile utilizzare una distribuzione non più supportata ed i motivi mi paiono evidenti, il tutto però può dipendere dal contesto in cui ci troviamo.

  • server o computer aziendale - in questa tipologia di utilizzo è assolutamente necessario procedere ad aggiornare alla versione più recente, non ricevere aggiornamenti di sicurezza potrebbe creare problematiche tali da pregiudicare lo svolgimento del proprio lavoro
  • pc per usi professionali di grafica e suono - anche in questo caso la necessità di poter lavorare con formati e librerie sempre più recenti e performanti obbliga al passaggio alla versione più recente, i rischi sono soprattutto legati a problemi di interoperabilità
  • pc per uso casalingo - in questo caso le cose possono essere meno gravi, se il nostro computer magari è un pò vecchiotto, digerirebbe male le nuove versioni che, giocoforza, richiedono risorse maggiori, è stabile, non ci da problemi, è completo di tutti i software di cui abbiamo bisogno, non abbiamo motivi di installare altro, in questo caso, seppure per assurdo, potremmo continuare ad utilizzare una distribuzione giunta nella fase EOL (End Of Life)

 E quando succederà con Luna?

Ovviamente, tra 2 anni, anche Ubuntu 12.04 arriverà a fine supporto e conseguentemente anche la nostra Luna, al momento Freya, essendo ancora in versione beta, non lo prevede, ma quando uscirà la versione definitiva questa certamente consentirà l'avanzamento di versione dalla precedente Luna, anche se pure qui debbo fare un appunto.

Personalmente sconsiglio sempre l'avanzamento di versione, si tratta di un cambio importante, radicale, e non è sempre detto che tutto vada a buon fine, l'aggiornamento a volte va storto, a volte riesce ma trascina con se alcuni problemi, magari minori, magari dei quali non riusciamo ad accorgerci nell'immediato, va detto che molte volte il tutto riesce perfettamente.

Io preferisco armarmi di pazienza, mi copio la mia home su disco esterno, installo la nuova versione, la personalizzo al meglio, ripristino tutti i miei dati personali etc, lavoro certamente più dispendioso e noioso ma secondo me garante di un miglior risultato.

A presto

venerdì 27 marzo 2015

Installiamo Telegram sulla nostra elementary OS

Non credo vi sia bisogno di particolari presentazioni, Telegram, che nell'ultimo periodo sta stravolgendo le classifiche dei download delle applicazioni di messaggistica in tutto il mondo, è attualmente considerata una delle migliori applicazioni soprattutto in termini di sicurezza e rispetto della privacy.

È multipiattaforma, è disponibile pressochè per tutti i dispositivi mobili e per tutti i sistemi operativi, è, seppure ancora parziamente, a codice aperto, cosa che a noi appassionati di GNU Linux non può che risultare apprezzata, i suoi punti di forza principali
  • sistema di cifratura dei messaggi
  • autodistruzione dei messaggi dopo un tempo prestabilito dall'utente
  • estrema velocità nella consegna 
  • possibilità di allegare immagini dal Web senza limiti di spazio
  • è gratuito, per sempre, nessun costo di rinnovo, nessuna pubblicità
Molti di voi la utilizzeranno certamente da tempo sul proprio smartphone ma perchè non integrarla anche sulla nostra elementary OS?

Niente di più facile, Telegram inoltre non necessita di una vera e propria installazione, è sufficiente recarsi al seguente indirizzo, scegliere la versione 32 o 64 bit a seconda della nostra versione di elementary OS e scaricare il file.

Una volta scaricato, estraiamolo attraverso il gestore archivi


Estraiamo la cartella Telegram dove preferite, l'importante è NON rimuovere la cartella decompressa dalla sua posizione, quindi la vostra home sarebbe la posizione preferibile.


apriamo la cartella Telegram decompressa, eseguiamo il file Telegram al suo interno e













ritroveremo Telegram nel menu applicazioni/internet




Dopo il primo avvio dovremo ovviamente digitare il nostro numero di cellulare e inserire il codice che riceveremo via sms, ritroveremo l'icona di Telegram sulla barra superiore wingpanel,


ovviamente possiamo fissare l'icona di Telegram sulla barra Plank, una volta aperto Telegram clicchiamo con il tasto dx sull'icona nella barra inferiore e scegliamo l'opzione  "mantieni sulla dock".



Potrebbe accadere che l'icona di Telegram sulla dock inferiore Plank non sia corrispondente al tema di icone da voi scelto, per risolvere è sufficiente che scarichiate l'icona esteticamente più in linea con il vostro tema, ovviamente in formato png, a questo punto aprite il file manager come amministratori con il comando da terminale

sudo pantheon-files

Spostiamoci nella cartella home, abilitiamo la visibilità dei file nascosti con la combinazione ctrl+h, cerchiamo e apriamo la cartella Telegram, apriamo la cartella tdata e salviamo al suo interno l'icona da noi scelta che dovrà essere rinominata in
icon.png

Chiudiamo il file manager e Plank dovrebbe aver aggiornato l'icona di Telegram con quella da voi scelta.

A presto




giovedì 26 marzo 2015

Aggiorniamo il Kernel su Luna?


Aggiornamento del Kernel,

abbiamo visto quanto gli aggiornamenti costanti siano importanti per la sicurezza e la stabilità della nostra elementary OS ed abbiamo visto che a volte, anche se meno frequentemente, ci viene proposto l'aggiornamento del Kernel, del cuore del nostro sistema operativo.



Tale aggiornamento è fra quelli più importanti e porta spesso benefici in termini di prestazioni, stabilità e spesso risolve problemi di compatiblità con i nuovi hardware.

Abbiamo anche visto quanto sia importante evitare di accumulare Kernel obsoleti al fine di mantenere snello e leggero il sistema operativo e penso che fin qui sia tutto chiaro.

Navigando in rete troverete un'infinità di guide che propongono, attraverso metodologie spesso differenti, la forzata installazione di Kernel recenti sulla vostra distribuzione, descrivendoli spesso come una mano santa, come se questo risolvesse qualunque problema e che pertanto fosse necessario farlo, NULLA DI PIÙ SBAGLIATO!

Il Kernel NON deve mai essere aggiornato al di fuori di quelli previsti e proposti dal gestore aggiornamenti, il Kernel è decisamente la parte più profonda e importante della vostra elementary OS, non si può e non si deve agire con leggerezza, si rischia seriamente di rendere il sistema operativo instabile o peggio inutilizzabile e sistemare i danni di un Kernel non correttamente installato non è cosa da tutti, non troverete in rete soluzioni a tali disastri e non vi resterà che la reinstallazione.

È possibile inoltre che non tutte le procedure che trovate in giro siano affidabili e sicure, alcuni malintenzionati possono tramite i comandi proposti da eseguire nel terminale, introdurre funzioni nascoste in background, e noi abbiamo scelto GNU Linux proprio perchè invece vogliamo la assoluta trasparenza e sicurezza.

Quindi?

Esiste un solo e unico valido motivo per cui l'aggiornamento forzato del Kernel possa essere preso in considerazione, questo solo quando si verifichino importanti problemi di compatibilità hardware tali da impedire la corretta fruizione del sistema operativo.

Facciamo uno sciocco esempio, acquistiamo una nuovissima stampante multifunzione HP, lavoriamo molto con la stampa e la scansione, sono per noi irrinunciabili, la colleghiamo al nostro computer sul quale è installata elementary OS Luna perfettamente aggiornata ed eseguiamo la procedura di configurazione come abbiamo visto nel seguente articolo eppure, la stampante non va, non stampa, non scannerizza, PANICO!

Ripetiamo la procedura più volte ma sempre col medesimo risultato, la stampante non funzionerà, cerchiamo di impostare manualmente il driver corretto dalla pagina di configurazione ma il nostro modello non è nella lista, semplicemente il tool Hp-lip che abbiamo installato non contiene i driver della nostra nuova periferica.

Facendo una ricerca scopriamo che la nuova versione di Hp-lip, presente ad esempio su Freya, contiene invece i driver corretti per la nostra nuova stampante ma non potete aggiornarlo, se tentate di farlo vi trovereste di fronte ad una gran quantità di dipendenze (pacchetti aggiuntivi necessari al funzionamento) irrisolte e non installabili, buttiamo la stampante?? installiamo Freya e perdiamo una giornata nella sua configurazione??

Soluzioni decisamente troppo estreme, ecco, questo esempio, volutamente sciocco e probabilmente non reale, trattandosi di uno scenario puramente inventato, è uno dei casi in cui si può pensare di procedere all'aggiornamento forzato del Kernel.

Lasciate stare tutte le guide, questa operazione si svolge attraverso un semplice ed unico comando da terminale che è stato testato direttamente dagli sviluppatori di elementary OS e che funziona nella maggior parte dei casi, non vi è certezza che l'operazione vada a buon fine, non esiste garanzia nel Software Libero.

Facciamolo!

Ora vi attenderete che io posti tale comando, non lo farò, per un semplice motivo, i più esperti, chi utilizza elementary OS o altra distribuzione da tempo conosce perfettamente la procedura e non ne ha bisogno, chi è alle prime armi NON deve eseguirla se non strettamente necessario, se avete un problema di compatibilità hardware descrivetelo qui sul blog, e insieme cercheremo di valutare se esista una soluzione al problema, se non dovesse esserci soluzione si potrà tentare l'aggiornamento.

Per chi invece conosce la corretta procedura, un solo consiglio, effettuate il clone della vostra elementary OS come abbiamo visto in questo articolo PRIMA di procedere all'aggiornamento del Kernel, in caso di disastri potrete reinstallare il tutto e in pochi minuti vi ritroverete il vostro sistema operativo perfettamente funzionante come prima:)

A presto






LibreOffice approda nel Cloud!


Si, pare proprio che le conferme siano ufficiali, questo progetto, nato grazie alla collaborazione tra Collabora e IceWarp già attorno al 2011,
sembrerebbe a detta di Italo Vignoli, a destra nella foto, fondatore di Document Foundation, giunto al lancio.


A prima vista la cosa potrebbe lasciarci piuttosto indifferenti, usiamo già abitualmente LibreOffice, quasi tutti gli utenti GNU Linux la utilizzano, in realtà, se ci riflettiamo un attimo, è un grande passo verso la consapevolezza della necessità di utilizzare formati aperti (a breve alcuni articoli di approfondimento sui formati)


Sempre più utenti oggi necessitano di applicazioni di ufficio online che permettano facilmente lo scambio e la possibilità per più utenti di lavorare da remoto allo stesso progetto, questo era fino ad oggi quasi totale appannaggio di suite proprietarie e con utilizzo di formati proprietari.


Ora si apre la strada per poter portare online la filosofia del Software LIbero anche in questo importante aspetto, ecco perchè è da ritenersi una pietra importante per l'accrescimento delle libertà degli utenti.


Non credo, o perlomeno non ho trovato informazioni certe di quando la piattaforma sarà fruibile, ne se inizialmente essa conterrà tutte le caratteristiche e funzionalità della versione desktop ma di certo aspetto con gioia il lancio ufficiale tenendovi aggiornati sugli sviluppi.

A presto

Impariamo a conoscere le scorciatoie da tastiera

La nostra elementary OS ci fornisce già un'interfaccia estremamente pratica, confortevole e performante.

Alcuni di voi forse non sapranno però che esiste anche la possibilità di utilizzare innumerevoli comandi rapidi da tastiera che ci permettono una notevole quantità di funzioni relative alla gestione del desktop.

Se provate a tenere premuto, solo a titolo
di esempio, il tasto Super
(il tasto in basso a sx con quel logo che vedete nell'immagine a fianco) e tenendolo premuto schiacciate i tasti freccia destra e sinistra, potete muovervi agevolmente tra i dektop.

Se assieme al tasto super premete il tasto + le immagini a schermo verranno ingrandite, premendo ancora + si ingrandiranno ancora, il tasto - riporterà lo zoom a livello normale.

Dobbiamo improvvisamente alzarci dalla nostra postazione di lavoro ma non vogliamo lasciare il computer accessibile ad altri?, premendo contemporaneamente i tasti super+L lo schermo si bloccherà e si riattiverà solo dopo che avremo digitato la nostra password di amministratore.

Sono tutte funzioni delle quali sarebbe bene imparare a conoscere i comandi principali perchè possono a volte rivelarsi utili.

Per poter accedere alla descrizione delle principali scorciatoie andiamo su menu/strumenti di sistema/impostazioni d sistema/tastiera, nella tab scorciatoie potremo verificare le scorciatoie attive e la loro specifica funzione suddivise in varie sezioni.


Le scorciatoie da tastiera sono preimpostate e non possono essere cambiate, perlomeno fino a questo punto, ma se volessimo personalizzarle al meglio e utilizzare combinazioni di tasti per noi più comode potremo farlo attraverso un piccolo ma utilissimo tool, il suo nome è dconf-editor, questo tool non fa parte della normale dotazione di elementary OS ma è bene installarlo, come vedremo in successivi articoli esso ci sarà estremamente utile per andare ad agire su specifici parametri di configurazione,

Per installarlo è sufficiente aprire il terminale e digitare

sudo apt-get install dconf-tools

Una volta installato lo troveremo nel menu applicazioni/strumenti di sistema, apriamolo e rechiamoci nella sezione org/gnome/desktop/wm/keybindings


Ora possiamo modificare il comando relativo alla scorciatoia che ci interessa facendo però bene attenzione a rispettarne la sintassi, ovvero laddove la sintassi del comando è ['<Super>m'] potremo sostituire la "m" con il tasto che preferiamo senza toccare il resto, pertanto se lo volessimo sostituire con "t" il risultato finale dovrà essere ['<Super>t'].

Per memorizzare il nuovo valore spostatevi su un'altra voce e chiudete dconf-editor, provate le vostre modifiche.

E se sbaglio qualcosa?

Se doveste commettere errori all'interno di dconf-editor non preoccupatevi, sarà sufficiente aprire il file manager, andare nella cartella home, abilitare la visibilità dei file nascosti con la combinazione di tasti ctrl+h, andiamo nella cartella config, cerchiamo la cartella dconf e cancelliamone il contenuto (il file dovrebbe chiamarsi user)

Riaprendo dconf-editor tutte le impostazioni dovrebbero essere tornate quelle di default.

A presto

mercoledì 25 marzo 2015

Vivaldi, un browser in bilico?


Alcuni di voi ne avranno già sentito parlare, per chi non lo conoscesse ancora vorrei spendere qualche parola su un nuovo browser che si affaccia nel mercato, un browser nato da una costola di Opera e che, perlomeno sulla carta, vanterebbe prestazioni velocistiche decisamente superiori, estrema cura estetica, ottima integrazione con i social network e tanto altro.
Da alcune informazioni reperibili in rete chi ha avuto modo di provarlo lo ha trovato molto reattivo, decisamente curato e con caratteristiche certamente all'avanguardia come possibilità di effettuare screenshot diretti e di prendere appunti direttamente sulla schermata, funzioni certamente utili e dalle grandi potenzialità.

Vengono riportati anche alcuni bugs minori ma assolutamente comprensibili data la giovane età del progetto in piena fase di sviluppo.





Il suo ideatore, Jon Von Tetzchner, ex CEO di Opera, afferma che gli utenti chiedono molto di più dal loro browser e che l'integrazione con i social network è una delle caratteristiche oggi fondamentali, a suo dire Vivaldi nasce proprio per questo, l'abbandono da parte di Opera del motore di rendering Presto sostituito con WebKit, ha limitato fortemente questa integrazione, da qui l'idea di far nascere un nuovo progetto.
Il progetto è ancora nella fase iniziale, credo che non vi sia per ora neanche la possibilità di scegliere la lingua che al momento è solo l'inglese, vedremo come evolverà.

È disponibile il download della preview anche per sistemi operativi GNU Linux al seguenteindirizzo



Perchè in bilico?

Personalmente lo ritengo in bilico per quanto concerne un possibile utilizzo su sistemi operativi GNU Linux, i dubbi nascono dal fatto che, a tutt'oggi, non è dato di sapere se si tratterà di un browser libero o proprietario.

Chi utilizza GNU Linux solitamente fa quanto possibile per evitare di usare software proprietari, tantopiù se andiamo a parlare di browser.

Al momento nulla è dato per certo dal sitoufficiale, le uniche descrizioni che sono reperibili in rete dichiarano Vivaldi un browser Freeware, tale termine non ci dice nulla in merito, ne stabilisce la gratuità, ma ciò, come abbiamo già avuto modo di approfondire, significa solo gratis.

Pertanto, perlomeno personalmente, attenderò che vengano prese decisioni in merito tenendovi aggiornati, solo se dovesse confermarsi il rilascio con licenza GNU GPL e quindi ne venga fornito liberamente il relativo codice sorgente, provvederò a farne una piccola recensione.


A presto

Anche MSI all'attacco del Nuc?

Sono da sempre appassionato di mini-pc, complice il fatto che i sistemi operativi GNU Linux hanno dalla loro, tra tutti i vantaggi, anche quello di una leggerezza e reattività tale da poterli utilizzare con soddisfazione anche su macchine non particolarmente prestanti, cerco sempre di prediligerli sia per uso personale sia quando mi viene richiesto un parere per un nuovo set-up.

La maggior parte di noi non necessita di processori ultra potenti, non gioca ad alta definizione e non lavora nel settore audio e video professionale, per cui ben venga la possibilità di fare tutto ciò che ci serve occupando poco spazio, facendo poco rumore e, cosa più importante soprattutto oggi, pesare poco sulla bolletta :)

Oggi sono molte le soluzioni che il mercato ci propone, Intel, Gigabyte, Zotac e una miriade di produttori minori hanno capito la cosa e vantano ottime soluzioni nei loro cataloghi, MSI fino ad oggi mancava in questo segmento e pare che anche lei voglia far la voce grossa con una nuova linea che dovrebbe essere commercializzata a breve con il nome di Cubes.

Certo, il nome non ha nulla di originale, anzi,
a prima vista di "cube" ha ben poco, ma ciò che conta non sta nel nome ma nella sostanza.

L'estetica giocoforza ricalca la linea dei nomi già visti sopra, unica originalità la lieve smussatura dell'angolo corrispondente al tasto di accensione, nessuna ricercatezza estetica particolare, design oramai classico per questo tipo di prodotto.

Intel ovviamente la scelta base dei processori che dovrebbero spaziare dai più performanti I3 e I5 a scendere sui Celeron più economici.

La dotazione RAM dovrebbe essere di 4GB su tutte le configurazioni con possibilità di espansione, disco rigido da 2,5" e predisposizione m-sata.

Grafica ovviamente integrata Intel, possibilità di installazione Vesa sul retro dei monitor predisposti, connessione wireless standard.

Anche nel caso del Cubes è prevista una ventilazione forzata, non parliamo quindi di un sistema fanless, bisognerà verificare il livello di rumorosità effettiva che, data la probabile vicinanza di questo genere di soluzioni, diventa un parametro fondamentale.

Sistema operativo standard, com'era lecito aspettarsi, Windows 8, non sappiamo ancora, ma personalmente non credo, se verranno proposte soluzioni freedos o addirittura con sistema operativo GNU Linux.

Nessuna notizia ancora per quanto riguarda le date di commercializzazione e tantomeno i prezzi, attendiamo annunci ufficiali da parte di MSI, in questo contesto di prodotti, l'aspetto prezzo diventa certamente un fattore importante che potrà far intuire il possibile successo o meno per la soluzione MSI.

A presto


martedì 24 marzo 2015

Windows 10 e Secure Boot

Chi di voi ha acquistato un computer fisso o un portatile recentemente con installato di serie Windos 8 si sarà trovato di fronte a UEFI, l'evoluzione del precedente bios che introduce, oltre a innovazioni funzionali, estetica affascinante e tante altre belle cosine, anche il Secure Boot.

Non mi addentrerò in spiegazioni tecniche e
particolareggiate, diciamo solamente che UEFI
introduce una nuova funzionalità di sicurezza che impedisce l'avvio di sistemi operativi dei quali non sia presente, nella memoria della scheda madre, la chiave di cifratura pubblica che certifica il sistema operativo che andiamo ad installare.

La presenza di Windows 8 e del relativo bollino apposto sul computer ci dice che certamente la firma di Windows 8 è presente, questo potrebbe pertanto creare dei problemi qualora si tenti di installare un altro sistema operativo o una qualunque distribuzione GNU Linux.

Ovviamente, e già da alcuni anni, le principali distribuzioni hanno già adottato soluzioni a questo problema che affronteremo in un articolo dedicato ma per ora ci basti sapere che il problema è facilmente risolvibile disattivando da UEFI il Secure Boot ed effettuando alcune altre piccole ottimizzazioni che ci permetteranno di installare ad esempio la nostra elementary OS.

La rete è piena di guide e How-To su come effettuare tali operazioni, una semplice ricerca vi toglierà ogni possibile dubbio, in caso di problemi postateli sul blog.

Fino ad oggi l'unico obbligo ai produttori hardware è stato di abilitare, su ordine di Microsoft, il Secure Boot su tutte le macchine certificate Windows 8 imponendo però al costruttore di inserire in UEFI un "interruttore" per permetterne la disattivazione.


Si vocifera però che Microsoft voglia prendere una strada ancor più restrittiva e limitante della libertà rimuovendo tale imposizione ai costruttori sulle nuove macchine dotate di Windows 10.

Il rischio pertanto è che un produttore possa decidere di non rendere possibile la disattivazione del Secure Boot sul suo ultimo modello di notebook rendendo pertanto la macchina compatibile solamente con Windows 10 o comunque con soli sistemi operativi di cui sia presente la chiave pubblica in memoria.

Quali pericoli per gli utenti GNU Linux?

Il mio umile parere è che non avremo grandi stravolgimenti, come ripeto la maggior parte delle distribuzioni è già pronta per la certificazione del sistema operativo anche se con approcci e modalità differenti da discutere a livello etico, le distribuzioni minori potranno certamente fruire del supporto della Free Software Foundation che fornirà certamente le chiavi necessarie.

Credo anche che i produttori non avranno alcuna intenzione di bloccare i propri prodotti limitandoli al solo uso di Windows 10, la comunità mondiale GNU Linux e la diffusione del Software Libero sono talmente in costante espansione da ritenersi oramai una fetta di mercato troppo grande ed appetibile per rinunciarvi.

Inoltre l'utente GNU Linux è solitamente un utente maturo, guarda al sodo e alla sostanza, non avrà certo problemi a scegliere un notebook di un produttore un poco più lungimirante a dispetto di chi riterrà opportuno fidelizzarsi totalmente a Microsoft e credo che saranno veramente in pochi.

Incassare i cospicui premi pagati da Microsoft ai produttori per la certificazione Windows non è messo in pericolo dal fornire o meno la disattivazione del Secure Boot.

Gli eventi ci diranno....

A presto



Tutta la famiglia una sola elementary OS - seconda parte

Bentornati,
nel precedente articolo abbiamo visto come creare un accesso sicuro a Simone, accesso che gli consenta un pieno utilizzo della nostra elementary OS ma senza poteri di amministratore e proteggendo i nostri dati.

Ora però è anche necessario personalizzare al meglio la sua installazione al fine di creare per lui un ambiente piacevole, stimolante e non da ultimo sicuro.

Affrontiamo per prima cosa proprio la sicurezza, e la rete è la prima fonte di preoccupazione quando lasciamo il pc ai nostri piccoli, le insidie sono tante, la possibilità che possano accidentalmente visitare siti per adulti, siti con immagini violente e inadatte alla loro età sono preoccupazioni tangibili e condivisibili.

Minore, dato che stiamo utilizzando GNU Linux, la paura di virus e altro ma la tutela della loro salute è fondamentale, vediamo pertanto come poter agire.

Prima di tutto, qual'ora non lo abbiate già fatto, andiamo ad installare il browser Mozilla Firefox dal gestore pacchetti Synaptic.

Una volta fatto apritelo, a questo punto dovremo andare ad installare un piccolo ma prezioso addon che si chiama ProCon latte, questo addon ci consentirà, una volta installato e personalizzato, di proteggere al meglio la navigazione a nostro figlio.

Pertanto colleghiamoci al seguente indirizzo e scegliamo l'opzione "Add to Firefox" come nell'immagine seguente


Si aprirà una finestra che ci chiederà conferma che ciò che andiamo ad installare è fidato e verificato, ovviamente date il consenso, al termine, dopo pochi secondi, ci verrà richiesto il riavvio del browser.

Ora andremo a gestire la configurazione, la personalizzazione di ProCon latte è una parte di fondamentale importanza, maggior cura dedicherete a questa fase e, come vedremo, ad eventuali aggiornamenti, tanto maggiore sarà il livello di sicurezza durante la navigazione.

Riavviamo Firefox e rechiamoci sul menu strumenti/componenti aggiuntivi, apriamo il tab estensioni e dovremmo trovare l'estensione ProCon latte, clicchiamo su preferenze

Bene, la prima cosa da fare è stabilire una password di protezione per impedire che ProCon latte possa essere disattivato o addirittura rimosso, ovviamente questo stratagemma non sarebbe in grado di fermare un tecnico deciso a  bypassarlo, ma noi dobbiamo far usare il pc ad un bimbo, non a un hacker! (vedi Nota)

Nota - spesso la parola hacker viene erroneamente associata ad individui che operano al di fuori della legge in campo informatico, carpiscono illegalmente segreti altrui etc, nulla di più sbagliato.
per definizione l'hacker è tutt'altro, e se vorrete potremo approfondirlo, ma è sufficiente leggere la definizione data da Wikipedia, decisamente più aderente alla realtà


"Hacker: chiunque si impegna nell'affrontare sfide intellettuali per aggirare o superare creativamente le limitazioni che gli vengono imposte, non limitatamente ai suoi ambiti d'interesse (che di solito comprendono l'informatica o l'ingegneria elettronica), ma in tutti gli aspetti della sua vita."


Una volta impostata la password vedrete che esistono diversi tab, lista nera, lista bianca, vocaboli bloccati etc, il software nasce già ricco di siti bloccati e parole o frasi bloccate ma perlopiù in lingua inglese, sarà sufficiente che aggiungiate ulteriori vocaboli che volete evitare siano visibili a vostro figlio, e che non gli sia permesso di visitare siti che contengano al loro interno tali vocaboli.

Non sto a elencare i vocaboli da aggiungere, ovviamente scurrili e inadatti ad un blog, inserite TUTTI i vocaboli che conoscete relativi a sesso, morte, violenza, pedofilia etc e in tutte le loro declinazioni, plurali, tanto più la vostra lista sarà completa tanto più tutelerete i vostri cari.


Ci restano solo un paio di passi, possiamo impostare una home page sicura e che sarà la pagina a cui si verrà immediatamente reindirizzati qualora si tenti di violare le regole imposte da ProCon latte, tra i vari motori di ricerca adatti ai minori vi consiglio di impostare la home page su Kid Search.

Tale impostazione si effettua nel tab "lista nera" su impostazioni avanzate



Possiamo anche impostare un messaggio che spieghi perchè il sito è stato bloccato ma ritengo la funzione poco utile ai nostri fini.

Ora potete testare la funzionalità provando ad accedere per esempio a Google e scrivendo nella barra di ricerca uno qualunque dei siti inseriti in lista nera o un vocabolo bloccato.

Ripeto, perchè molto importante, curate la lista dei vocaboli con molta attenzione e fatelo anche successivamente, potrebbero non venirvi in mente tutti i vocaboli potenzialmente pericolosi durante la prima configurazione, annotateveli e aggiungeteli man mano al fine di rendere il filtro il più performante possibile.

Ovviamente dovrete ricordare la password di protezione impostata, vi verrà richiesta ad ogni tentativo di modifica.

Nei prossimi articoli analizzeremo i programmi consigliati ad un bambino, quali installare per accrescere la sua curiosità, per divertirlo ma in maniera educativa, istruttiva e stimolante.

A presto