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mercoledì 1 aprile 2015

Distribuzioni "pure"

Bentornati,
nei precedenti articoli abbiamo imparato cosa significa Software Libero, quali sono i vantaggi pratici ed etici nell'utilizzo di quest'ultimo, abbiamo brevemente ricostruito la sua nascita e conosciuti i personaggi principali che ne sono stati gli artefici.

Come sappiamo, contrariamente ai sistemi operativi proprietari, con GNU Linux possiamo disporre di una folta schiera di distribuzioni, ossia di varianti differenti di sistemi operativi, sempre però basati sul medesimo core, sul medesimo Kernel.

Questa varietà, basata sul differente gestore grafico utilizzato, sulla differente scelta di software installati, sull'aspetto, sulla modalità di gestione dei repository e degli aggiornamenti, etc etc consente a chiunque di trovare la propria distribuzione preferita, alcune nascono studiate per scopi prettamente professionali, per chi lavora nel settiore della post produzione, nel settore audio creativo o della grafica professionale, la scelta è veramente ampia.



La maggior parte delle distribuzioni, pur rispettando i principi del Software Libero, è però costretta, sia in fase di installazione o subito dopo, a racchiudere al suo interno alcuni moduli, driver, codecs non espressamente liberi, forniti magari si gratuitamente ma non liberi, ma necessari per una corretta fruizione del sistema operativo e che non faccia rimpiangere i sistemi operativi proprietari.

Non poter vedere correttamente un dvd, non poter ascoltare un file mp3 etc sarebbero limitazioni troppo grandi per permettere ad un utente ad esempio Windows di avvicinarsi al Software Libero.

Ecco pertanto la necessità di essere "accondiscendenti", eticamente parlando i "puristi" di GNU Linux possono storcere il naso e vorrebbero insegnarvi a rinunciare a queste malevole contaminazioni provenienti dal mondo del Software Proprietario, io non lo farò, credo si debba essere lungimiranti e sottostare a tutto sommato poche eccezioni che permettono un utilizzo confortevole, pratico e soprattuto completo.

D'altronde, a titolo di esempio, le suite di ufficio libere come LibreOffice o OpenOffice salvano per default i documenti in formati aperti ma mantengono la compatiblità con i formati proprietari al fine di rendere meno traumatica l'eventuale "migrazione".

Ciò non toglie che anche le distribuzioni assolutamente "pure" possano essere utilizzate come sistema operativo principale, non tutti hanno le medesime necessità e molti potrebbero non soffrire di tali mancanze, andiamo pertanto a vedere, allo stato attuale, le proposte che rispettano totalmente i requisiti al punto da ottenere la certificazione da parte della Free Software Foundation.

In realtà, parlando di distribuzioni pure, la scelta è veramente limitata, si tratta di distribuzioni "di nicchia", non per scelta ma per il fatto che mantenere intatta la purezza del software installato ne limita la diffusione, sono distribuzioni che personalmente consiglio solo ad utenti avanzati, non perchè siano difficili da utilizzare, ma perchè la loro comunità è certamente meno vasta delle distribuzioni più conosciute e questo può rendere difficile reperire supporto per la soluzione di comuni problemi.

Ad oggi, le distribuzioni totalmente libere e approvate dalla Free Software Foundation sono

Blag - basata sulla più famosa distribuzione Fedora
Dragora - distribuzione indipendente
Dynebolik - distro orientata al settore audio/video professionale
Guix
gNewSense - basata su Debian e forse fra le più famose
Musix - orientata alla produzione audio
Parabola - basata su Arch
Ututu - basata su Gentoo
Trisquel - basata su Ubuntu

Ai rispettivi link potrete approfondire la loro conoscenza, come noterete sono in ordine alfabetico volutamente errato, ho lasciato Trisquel per ultima ed il motivo è che fra le proposte libere è quella che consiglierei a chi volesse avvicinarsi, o perlomeno provare, cosa facilisssima da fare in live usb come abbiamo visto in questo articolo.

Se visitate il sito ufficiale, peraltro anche in italiano e visitate il forum, noterete che si tratta di una distribuzione molto attiva, seguita e con un ottimo supporto.

Pur rimanendo valide le possibili limitazioni nell'uso normale con le quali potremmo scontrarci, Trisquel può contare su un'estrema facilità d'uso, un'ottima solidità e un'estetica particolarmente curata ed elegante, il fatto poi di essere direttamente derivata da Ubuntu facilita la reperibilità di supporto.



Personalmente debbo dire che ho utilizzato, e utilizzo ancora, anche se come sistema operativo secondario Trisquel, ovviamente non abbiamo una cura estetica a livello della nostra elementary OS, non abbiamo tutte le raffinatezze nella gestione di cui noi possiamo godere ma rimane secondo me una distro che tutti, prima o poi, dovrebbero provare.

Spero come sempre di non avervi annoiati.

A presto

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