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giovedì 2 aprile 2015

Formati aperti e formati proprietari - seconda parte

Bentornati,
nel precedente articolo abbiamo visto cosa sono i formati, le principali differenze tra i formati aperti e quelli proprietari e abbiamo iniziato a considerare ed analizzare quale genere di problematiche si possono presentare utilizzando formati proprietari.

Nell'ultima parte dell'articolo facevo cenno a problemi relativi alla sicurezza e alla tutela della privacy, cerchiamo di approfondirli sempre in maniera estremamente semplice e, mi auguro, chiara.

Privacy

Come abbiamo già visto il formato è il set di istruzioni che insegna al programma che utilizzeremo come decodificare un determinato file, abbiamo anche visto che i formati proprietari, al contrario di quelli aperti, lo fanno in maniera oscura, il loro set di istruzioni non è pubblico, non è accessibile, nessuno ne conosce il funzionamento ad esclusione dell'Azienda che lo ha creato.

Spesso, molti formati proprietari, inseriscono nel loro set di istruzioni, alcune operazioni aggiuntive e perfettamente inutili alla decodifica del file, queste istruzioni ulteriori permettono di memorizzare dati relativi all'utente che lo ha aperto/modificato, al software che ha utilizzato per farlo, al suo indirizzo IP nel caso abbia scambiato questo file in rete con qualunque sistema di condivisione etc etc, quindi tutta una serie di informazioni a noi invisibili, ma che potenzialmente possono essere utilizzate per scopi ben differenti da quelli per qui usiamo quel software e soprattutto a nostra insaputa.

D'altronde, dato che il formato è proprietario, di certo lo sarà anche il software che avremo utilizzato e anche in questo caso, come abbiamo visto quando abbiamo parlato delle differenze tra Software Libero e Software Proprietario,  noi non sappiamo se tale software esegua solo ciò che gli chiediamo di fare, è possibile che in background esegua operazioni di invio di tali dati sensibili per fini puramente commerciali/statistici, cosa che avviene senza il nostro diretto controllo e senza nessuna previa richiesta di autorizzazione.

Mi pare piuttosto evidente, quindi, un netto balzo al di là dell'utente che diventa la parte passiva del percorso, senza che possa maturare la consapevolezza di ciò che accade, nessun rispetto pertanto della sua privacy.

Sicurezza

Come molti di voi sapranno, la diffusione dei virus, che affligge purtroppo alcuni sistemi operativi proprietari di cui non farò il nome, e che ci costringono a dotarci di innumerevoli e, a volte, inefficaci strumenti di protezione, viene veicolata facilmente attraverso lo scambio di file.

Una mail sospetta, magari con un file allegato, ovviamente in formato proprietario, può essere il più efficace mezzo di trasmissione pr far si che un virus si impadronisca del nostro computer con le conseguenze che tutti conoscono, problema peraltro pressocchè inesistente su sistemi operativi GNU Linux.

Il fatto di essere formato proprietario, il fatto di non essere "in chiaro" e trasparente, ma soprattutto di essere utilizzato dalla maggior parte degli utenti, consente ai malintenzionati di inserire e mascherare facilmente istruzioni malevole che, all'apertura del file, si diffondono portando a compimento i danni per i quali sono stati progettati.

Tali istruzioni, solitamente in formato eseguibile (.exe) non sono controllabili dall'utente e, una volta avviate, si replicano all'interno del sistema operativo proprietario a vari livelli, addirittura fino a impedire totalmente l'uso del pc o alla impossibilità di recuperarne i files contenuti.


Esiste un ulteriore aspetto importante e negativo nell'utilizzo di formati proprietari, aspetto forse meno impattante nell'uso di tutti i giorni e per l'utente comune, è un aspetto puramente etico che si scontra con i principi della libera condivisione del sapere.

Utilizzare formati proprietari rafforza la posizione predominante di alcune aziende creando di fatto una forma di monopolio, dover utilizzare un determinato software proprietario per decodificare un documento obbliga all'acquisto di tale software a chi non lo possiede ma si trova nella condizione di ricevere e dover manipolare tali files, e questo non può essere accettabile.

Poter lavorare su formati aperti, quindi a codice sorgente libero, consente di elaborare programmi, di modificarne quelli esistenti, di personalizzarne le funzioni per determinati usi professionali e pertanto di dare la possibilità, a chi ne possiede le capacità, di creare business e favorire pertanto la diffusione della ricchezza e non convogliarla in una unica grande azienda privata.

Nel prossimo articolo relativo ai formati ne conosceremo i principali, sia aperti che proprietari, affronteremo anche le differenze tra i formati "de jure" ed i formati "de facto".

A presto


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